2017 - Bali
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La Sacred Monkey Forest è una fitta distesa di giungla che si trova a Ubud, abitata da un branco di Macachi Balinesi dal pelo grigio. Questa foto lascia intendere che non si tratta di adorabili scimmiette che vogliono farsi coccolare, anzi... Sono spesso agitate, litigano tra di loro e sono avide, rubano cibo e oggetti ai turisti: abbiamo assistito a diversi furti di bottiglie d'acqua, occhiali e altri oggetti! All'interno di questa riserva si trovano anche numerosi templi rivestiti di liane e muschi verdi, il che fa sembrare di essere sul set di uno dei film di Indiana Jones.
Questa è un'altra scimmia della Sacred Monkey Forest di Ubud che si gode la refurtiva dell'ultimo colpo messo a segno! Alcuni turisti comprano banane pensando di farsi fotografare con le scimmie, ma non è consigliabile... Appena vedono la banana aggrediscono bruscamente il malcapitato e si portano al sicuro, come in questo caso sulla statua più alta in zona, guardandosi bene dal condividere il bottino con qualche altra scimmia. Noi facciamo il contrario, ascoltiamo la guida e togliamo occhiali, cappelli, orologi o qualsiasi cosa che luccichi o possa attirare la loro attenzione.
Una mattina presto una ragazza del resort si offre di accompagnarci per una passeggiata nella zona più periferica di Ubud, e noi accettiamo volentieri insieme ad un piccolo gruppo di altre persone. Scopriamo una zona poco turistica e molto autentica, al nostro passaggio cani e bambini corrono ai cancelli, poco abituati alla presenza di persone dal nostro aspetto; questi bambini sono molto incuriositi, ma al tempo stesso un pò intimoriti dalle nostre macchine fotografiche e telecamere.
Durante questa passeggiata notiamo subito la differenza tra le case di famiglie povere e quelle di gente benestante. Queste ultime hanno i cancelli chiusi, sono più riservate e talvolta ci sono cani da guardia. Le case delle famiglie più povere invece sono aperte, la gente ci saluta, i bambini ci corrono incontro. La guida parla con delle persone che ci fanno addirittura entrare nella loro casa. Ci mostrano come è suddivisa l'abitazione dal cortile e ci fanno vedere il pranzo che stanno preparando nella cucina esterna, dove c'è questa bambina molto sorridente. Preparano il pranzo mettendo ancora le pentole direttamente sul fuoco.
Assistiamo ad uno splendido tramonto mentre ci dirigiamo al tempio Tanah Lot, uno dei più visitati di Bali. Sulla costa che percorriamo a piedi si scorge quest'altro piccolo tempio su degli scogli dalla forma particolare. Il Tanah Lot (che non compare nella foto, ma si trova a sinistra) è raggiungibile in barca, o con la bassa marea a piedi. All'interno del tempio soltanto ai Balinesi è permesso di entrare.
Agung è un vulcano attivo, dalla forma conica e simmetrica; nel raggio di 30 km ci sono molti villaggi e coltivazioni, grazie alla fertilità del terreno vulcanico. Nel corso della storia ci sono state diverse eruzioni, alcune anche violente, mentre l'ultima si è verificata appena un mese dopo il nostro ritorno a casa. La zona è spesso nuvolosa, e il vulcano è rimasto avvolto nella nebbia per quasi due ore. Con molta fortuna si è scoperto all'improvviso, e abbiamo potuto ammirarlo e scattare questa foto negli ultimi istanti prima della nostra ripartenza.
Jatiluwih in lingua locale significa "davvero meraviglioso", e anche in questa giornata di nebbia il nome rispecchia il suo significato. In una giornata con tempo migliore lo sfondo sarebbe stato spettacolare, ma è stato comunque molto piacevole fare un paio d'ore di trekking in questo luogo bellissimo, Patrimonio Dell'Umanità Unesco.
E' il tempio più importante di Bali, un vero e proprio complesso, un insieme di templi collegati tra loro a quasi 1000 metri di altitudine. Il complesso è costruito infatti sulle pendici del Monte Agung, anche qui purtroppo coperto dalle nuvole e dalla nebbia che lo contraddistiguono, altrimenti sarebbe spiccato sullo sfondo. Alle spalle invece, in lontananza lo sguardo arriva fino al mare.